La figura del medico di assistenza primaria: analisi dei costi e delle prestazioni dell’assistenza primaria in una ASL toscana

Gianmarco Troiano

Specializzando in Igiene e Medicina preventiva, Univ. degli Studi di Siena

Maria Bartolozzi

Direttore Unità Operativa Complessa “Convenzioni uniche nazionali” USL Toscana Nord Ovest - Zona Livornese

Nicola Nante

Professore ordinario di Sanità Pubblica, Resp. Laboratorio Programmazione e Organizzazione Servizi Sanitari, Univ. degli Studi di Siena

      Il medico di medicina generale, oggi, non può essere considerato un mero dispensatore di medicine, di esami e di certificati, ma l’uomo cui affidare noi stessi ed i nostri cari e da cui può dipendere, certamente la qualità della nostra vita, ma forse anche la vita stessa. Bisogna ricordare che il medico di famiglia non è un dipendente del SSN, non risponde quindi alle logiche gerarchiche proprie del rapporto subordinato di lavoro: si tratta dunque di un rapporto di lavoro autonomo, svolto dal professionista in ambienti propri e, di norma, con propri mezzi.

      L’analisi riferita al periodo 2010-2014 in una ASL toscana vuole evidenziare quanto le variabili possano incidere sulla spesa per l’assistenza primaria, non solo per le tipiche prestazioni aggiuntive previste nei contratti di lavoro, ma anche per le politiche regionali di più ampio respiro. Dall’analisi dei dati possiamo osservare come i nuovi accordi regionali, dettati dall’esigenza ormai ineludibile di contenimento della spesa, permettano di vedere degli spiragli positivi e consentano di sperare in una evoluzione della professione del medico di medicina generale. Il medico di base, infatti, comincia a realizzare che la propria professione, ma anche la propria stessa esistenza non è altra cosa rispetto ad un sistema sostenibile, e che le risorse non sono illimitate, né la remunerazione può costituire una variabile indipendente rispetto al contesto economico e finanziario dell’azienda.

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