Scelta riproduttiva: libertà percepita dalle donne italiane nelle dimensioni sanitaria e sociale

ELENA CAPITANI
Scuola di Sanità Pubblica, Università degli Studi di Siena

LUCIA ALAIMO
Corso di Laurea in Ostetricia, Università degli Studi di Siena

ROBERTA BOSCO
Dipartimento di Igiene Pubblica e Nutrizione, ASL Toscana Sud Est

NICOLA NANTE
Scuola di Sanità Pubblica, Università degli Studi di Siena, Dipartimento della Medicina Molecolare e dello Sviluppo, Università degli Studi di Siena

Riassunto: Questo studio vuole esplorare la percezione che le donne italiane hanno riguardo la libertà di scelta riproduttiva analizzando le dimensioni sociali, sanitarie e strutturali che la condizionano. A fronte del fatto che l’Italia è uno tra i paesi con il più basso indice di natalità, emerge il fenomeno della posticipazione della gravidanza da parte delle donne, che non può essere letto in maniera semplicistica ed univoca, che sicuramente ha implicazioni complesse anche dal punto di vista sanitario ed assistenziale, sia correlate all’aumentato rischio, sia in relazione all’infertilità, ma che può essere rappresentativo di una carenza di sostegno sociale e politico.
      Attraverso un questionario online somministrato a un campione nazionale (età media: 38 anni), si evidenziano disuguaglianze significative, in particolare nei percorsi di interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e procreazione medicalmente assistita (PMA). I risultati mostrano che le politiche sanitarie regionali influenzano più delle campagne di sanità pubblica la possibilità di esercitare pienamente i propri diritti riproduttivi. La mobilità sanitaria, la carenza di servizi pubblici e il ricorso a strutture private emergono come elementi centrali nel determinare l'effettiva libertà di scelta. Si sottolinea la necessità di un rafforzamento dell'equità territoriale nell'accesso alla salute riproduttiva.

Parole chiave: salute sessuale, IVG, PMA

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