I medicinali equivalenti. Dai dati di consumo nella popolazione a valutazioni di impatto economico e sociale

ROSA MARIA PAOLA ANTIFORA
Dirigente Responsabile UOS Farmaceutica Convenzionata ASL BT

 

Riassunto: I dati di consumo dei medicinali equivalenti sottolineano un diffuso atteggiamento non scevro da pregiudizi riguardo la loro qualità, e quindi efficacia, se posti a confronto con l’utilizzo dei medicinali di riferimento, i cosiddetti “di marca”, tanto da far registrare un disallineamento con il comportamento registrato in altre realtà, specie del Nord Europa. Nel 2022 in regime di convenzionata SSN, per il tramite delle farmacie di comunità, sono state dispensate 323.904.002 confezioni di farmaci equivalenti, per una spesa di 2.067.327.415 euro, che rappresentano rispettivamente il 32% delle confezioni prescritte e il 28,6% della spesa della totalità dei medicinali a brevetto scaduto, in un trend ormai assestato nel corso degli ultimi anni. Il mercato dei farmaci equivalenti determina evidenti ricadute positive in termini di sostenibilità economica del Sistema Sanitario Nazionale, ma rappresenta un’opportunità non ancora sfruttata a pieno da parte del cittadino nelle sue scelte di cura. Varie le fonti dalle quali attingeremo dati e informazioni per comprendere tale fenomeno, con un focus sugli attori coinvolti, ovvero il medico prescrittore, il farmacista dispensatore e, infine, il cittadino/paziente, quale destinatario ultimo del farmaco.

Parole chiave: medicinali equivalenti, bioequivalenza, sostenibilità

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