Lacci emostatici come possibili veicoli di infezioni correlate all’assistenza: una rapid review

ANTONELLA CATALANO
Studente Corso di Laurea in Infermieristica, Università Politecnica delle Marche - Sede di Pesaro - AST Pesaro-Urbino

SERENA FRASSINI, TIZIANA BENEDETTI, DAVIDE DINI
Docente a contratto Corso di Laurea in Infermieristica, Università Politecnica delle Marche - Sede di Pesaro - AST Pesaro-Urbino

ANTONELLA SILVESTRINI, MATTEO CESARETTI, STEFANIA NICOLETTI, FRANCA RIMINUCCI
Tutor didattico Corso di Laurea in Infermieristica, Università Politecnica delle Marche - Sede di Pesaro - AST Pesaro-Urbino

Riassunto: Analogamente ad altri dispositivi medici non critici, i lacci emostatici sono dispositivi ad alto rischio di contaminazione microbica a causa di una gestione inadeguata riguardante la conservazione, l’igiene e lo smaltimento. Possono rappresentare una possibile fonte di trasmissione di microrganismi.
     A partire da tre domande-guida sono stati strutturati quesiti riguardo a: prevalenza e tipologia di colonizzazione nei lacci, buone pratiche igieniche relative al loro utilizzo, efficacia della loro decontaminazione.
     La ricerca bibliografica ha prodotto 345 studi, 12 dei quali inclusi nella sintesi finale. La disamina degli studi selezionati ha evidenziato una costante ed elevata contaminazione dei lacci emostatici riutilizzabili sia batterica che fungina. L’igiene dopo l’uso di tali presidi è risultata sistematicamente disattesa dagli operatori sanitari; in alternativa, è stata evidenziata l’adozione di sporadiche pratiche di pulizia, non necessariamente efficaci. Gli studi non hanno dimostrato in maniera inequivocabile una correlazione causale tra l’uso dei lacci emostatici e l’incidenza delle ICA.
     Le evidenze dimostrano che i lacci emostatici sono serbatoi di patogeni, spesso multiresistenti e responsabili di gravi infezioni nosocomiali. Di conseguenza, è chiaro il potenziale rischio di trasmissione indiretta di microrganismi, per cui l’uso scorretto di questi dispositivi, sebbene non critici, può comportare un rischio per la sicurezza del paziente durante procedure cliniche. Sebbene la letteratura scientifica non è in grado di stabilire la correlazione tra lacci emostatici contaminanti e l’incidenza di ICA, questi devono esserne considerati come possibili fattori di rischio, dato l’alto tasso di contaminazione ed il loro uso negligente.

Parole chiave: lacci emostatici, infezioni, assistenza infermieristica, venipuntura, ICA

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