Appropriatezza e costi del follow-up nelle pazienti con carcinoma della mammella
Federica De Galitiis
Dirigente Medico di I Livello, IV Divisione Oncologia IDI-IRCCS, Roma
Il carcinoma della mammella rappresenta la neoplasia più frequente nelle donne e si stima che attualmente, in Italia vivano circa 580.000 pazienti con pregressa diagnosi di tumore della mammella, le quali sono sottoposte a follow-up (controlli clinico-strumentali periodici) con l’obiettivo di identificare precocemente eventuali recidive, gestire e monitorare gli effetti collaterali dei trattamenti effettuati. In questo articolo sono state analizzate le modalità di follow-up attuate nella pratica clinica, confrontate con quelle proposte dalle linee guida delle Società Scientifiche e ne sono stati calcolati i costi secondo il Tariffario della Regione Lazio. Il campione in studio era rappresentato da pazienti con pregressa diagnosi di tumore della mammella, in post-menopausa, asintomatiche e sottoposte a follow-up da almeno 5 anni presso l’ambulatorio Oncologico dell’IDI-IRCCS di Roma. Si è calcolato che il follow-up intensivo, utilizzato nella pratica clinica, ha un costo di circa 3.200 euro a paziente per cinque anni, mentre un follow-up “slow” (indicato dalla linee guida) avrebbe un costo di circa 685 euro. Considerando che in Italia le donne in postmenopausa che hanno ricevuto una diagnosi di tumore della mammella da almeno cinque anni, sono circa 133.000 il costo complessivo a carico del SSN secondo il modello di follow-up intensivo è di circa 425 milioni di euro, mentre sarebbe di 91 milioni se fosse applicato il follow-up slow. Il follow-up intensivo, inoltre, non è supportato attualmente, da nessun dato scientifico che ne dimostri la superiorità in termini di QoL (qualità di vita) o OS (Overall Survival) rispetto al follow-up “slow”.
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