Mondo Sanitario - n.07 - Luglio - 2015
2.1 Emergenze ambientali e crisi del welfare: una sfida per una medicina nuova
G. PorcileParole Chiave:
Le emergenze ambientali e la crisi del welfare costringono a scelte urgenti di appropriatezza e sobrietà. Ma sarebbe miope non accorgersi del fatto che, anche indipendentemente da tali crisi, è necessario un nuovo paradigma della medicina in cui le Medical Humanities abbiano un ruolo pari alla Medicina dell’alta tecnologia e dove si riconosca che, se il medico è l’esperto delle malattie e delle tecniche sanitarie, il paziente ha un pari ruolo in quanto esperto, tra l’altro unico, della “sua“ persona e della “sua” malattia. Quindi, anche alla luce della considerazione che la crisi del welfare non è detto che sia contingente, ma potrebbe essere benissimo strutturale e di sistema, è indispensabile prendere coscienza del fatto che “una nuova medicina è possibile”, mutuando un noto slogan, peraltro sacrosanto, di ambientalisti e pacifisti. In questa nuova medicina al centro non è tanto il paziente, come sempre si pensa e si dice, ma il rapporto tra curante e curato, la relazione tra medico e malato/cittadino, e questa relazione vuole essere una forma di assistenza senza accanimento e senza bellicosità. In quest’ottica la corsa alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, spesso non evidence based, deve lasciare il posto a parole come “resilienza” e concetti come appropriatezza, sobrietà, equità, rispetto, sostenibilità ambientale ed economica. In questo senso è necessario un nuovo modo di essere del medico come individuo e come professionista, ma anche il Servizio sanitario italiano (Ssn) deve puntare maggiormente sulla prevenzione, sulla medicina basata sull’evidenza, sulla informatizzazione, sui Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) condivisi.