Mondo Sanitario - n.05 - Maggio - 2005
06 - Leggi e Decreti
Parole Chiave:
Il provvedimento sullo sconto che i farmacisti possono praticare sul prezzo massimo di vendita dei farmaci di fascia C non soggetti a prescrizione medica obbligatoria e di quelli di automedicazione, è stato emanato in considerazione della necessità e urgenza di norme a “tutela della concorrenza.… al fine di contenere la spesa a carico del cittadino”. Motivazione del tutto corretta, ma sicuramente valida, in Italia, da molti decenni…. Purtroppo, la “misura” adottata, pur andando nella giusta direzione, è modesta e inadeguata allo scopo; tant’è che l’Autority garante della concorrenza ha ritenuto di far sentire la propria voce, rilevando la pochezza del provvedimento e proponendo la liberalizzazione della vendita almeno degli anzidetti medicinali, ammettendone la distribuzione anche dagli scaffali dei supermercati. Il Ministro della salute ha assunto un atteggiamento molto cauto e al limite del negativo: “se ne può discutere, ma ritengo che la farmacia garantisca meglio la salute dei cittadini”. La cautela è sempre una dote apprezzabile in un uomo di governo, ma è da sperare che la riflessione che essa deve indurre convinca il Ministro che la stessa garanzia sarebbe data dalla sottoposizione della vendita extra farmacia al controllo diretto e alla responsabilità personale di un farmacista abilitato e iscritto all’albo professionale. È auspicabile che “un” Governo di questo Paese si unisca finalmente alla stragrande maggioranza dei cittadini nel considerare l’esclusiva della distribuzione al pubblico dei medicinali, tuttora assicurata alla farmacia (a numero chiuso), un assurdo anacronismo almeno per quelli prodotti e confezionati dall’industria, rispetto ai quali è venuta meno da lungo tempo la ragion d’essere di questa prerogativa professionale.
Il decreto Storace per contenere la spesa farmaceutica a carico dei cittadini
Parole Chiave:
Il provvedimento sullo sconto che i farmacisti possono praticare sul prezzo massimo di vendita dei farmaci di fascia C non soggetti a prescrizione medica obbligatoria e di quelli di automedicazione, è stato emanato in considerazione della necessità e urgenza di norme a “tutela della concorrenza.… al fine di contenere la spesa a carico del cittadino”. Motivazione del tutto corretta, ma sicuramente valida, in Italia, da molti decenni…. Purtroppo, la “misura” adottata, pur andando nella giusta direzione, è modesta e inadeguata allo scopo; tant’è che l’Autority garante della concorrenza ha ritenuto di far sentire la propria voce, rilevando la pochezza del provvedimento e proponendo la liberalizzazione della vendita almeno degli anzidetti medicinali, ammettendone la distribuzione anche dagli scaffali dei supermercati. Il Ministro della salute ha assunto un atteggiamento molto cauto e al limite del negativo: “se ne può discutere, ma ritengo che la farmacia garantisca meglio la salute dei cittadini”. La cautela è sempre una dote apprezzabile in un uomo di governo, ma è da sperare che la riflessione che essa deve indurre convinca il Ministro che la stessa garanzia sarebbe data dalla sottoposizione della vendita extra farmacia al controllo diretto e alla responsabilità personale di un farmacista abilitato e iscritto all’albo professionale. È auspicabile che “un” Governo di questo Paese si unisca finalmente alla stragrande maggioranza dei cittadini nel considerare l’esclusiva della distribuzione al pubblico dei medicinali, tuttora assicurata alla farmacia (a numero chiuso), un assurdo anacronismo almeno per quelli prodotti e confezionati dall’industria, rispetto ai quali è venuta meno da lungo tempo la ragion d’essere di questa prerogativa professionale.